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Giordano Moretti racconta, in terza persona, la storia della sua formazione, dall'infanzia all'età adulta: dunque, la memoria di una vita, con le scoperte e gli stupori, le gioie e le speranze, il dolore e l'angoscia. Il racconto muove dalle meraviglie dell'infanzia, vissuta in un mondo di sogno nelle campagne dell'alto Appennino, aperte sull'infinito: è l'infanzia al Mulino della Radice e a Monticino, dove vive le vacanze estive e natalizie con la famiglia, luogo delle intimità familiari con i genitori ancora giovani e il fratello; e poi le amicizie con i coloni vicini, gli incontri con la cavalla, le pecore, la fauna varia del cielo e dei campi, i giochi nel biondo dei fienili... Sono gli anni idilliaci dell'alta montagna e del sereno infinito sugli orizzonti della vita.